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Mosca dell'olivo: chiesto il riconoscimento di evento calamitoso

lunedì 22 dicembre 2014

Coldiretti Lazio ha recentemente stimato che la perdita media della produzione di olio d’oliva nel Lazio per questa stagione supera il 40%, con perdite fino al 90% in alcune aree della Sabina. Danni ingenti anche in Toscana e Umbria, con conseguenze che si ripercuoteranno sull’intera filiera (ci potrà essere il rischio di perdite di mercato a vantaggio di oli di Paesi come Tunisia, Grecia e Spagna). Queste regioni hanno recentemente chiesto al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali il riconoscimento di evento calamitoso per infestazione parassitaria, nonché una “legge speciale che aiuti tutto il comparto ed abbia adeguate risorse economiche”.
Colpevole di questa situazione è la Mosca dell’Olivo, la cui infestazione quest’anno è stata particolarmente drammatica e difficile da arginare con i metodi tradizionali. A Meteotec Ricerca siamo convinti che, ancora una volta,  la soluzione a problemi di questo tipo passi per l’adozione di metodi alternativi di difesa, che abbinino monitoraggio agrometeo e fenologico, simulazione e previsioni meteo locali. Solo seguendo questa strada sarà possibile evitare ingenti perdite economiche e salvaguardare a lungo termine le eccellenze agroalimentari del nostro Paese.


Restyling di fine anno

martedì 2 dicembre 2014

In seguito alle recenti esperienze legate al Progetto EcoVino e ai feedback ricevuti in vari ambiti, abbiamo aggiornato le nostre offerte commerciali su meteotecricerca.eu. Il filo conduttore delle nostre attività è sempre il sistema di Controllo del Microclima e Gestione delle Colture, che si fonda su tre elementi principali: il monitoraggio dei parametri agrometeo per mezzo di centraline di ultima generazione, il controllo di avanzamento delle colture e delle loro fitopatie attraverso modelli matematici (simulazione), e l'accesso a previsioni meteo locali. L'utilizzo congiunto di questi strumenti ci ha permesso di sviluppare quattro pacchetti commerciali rivolti sia alle aziende singole che a realtà più estese, che offrono agli operatori del settore primario la possibilità di avvicinarsi ai parametri dettati dal nuovo PSR (Piano di Sviluppo Rurale). Il nostro obiettivo resta quello di contribuire allo sviluppo di un'agricoltura più moderna, redditizia e attenta alle esigenze ambientali. 



Agroscenari

mercoledì 5 novembre 2014


Mercoledì 29 e giovedì 30 ottobre abbiamo preso parte a Roma ad "Agroscenari: Scenari di adattamentodell'agricoltura italiana ai cambiamenti climatici," organizzato da CRA-CMA e finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.

La finalità di Agroscenari è quella di individuare, valutandone la sostenibilità, le modalità di adattamento ai cambiamenti climatici di alcuni principali sistemi produttivi dell’agricoltura italiana, quali la viticoltura, l’olivicoltura, la cerealicoltura nelle zone collinari dell’Italia Centro-Meridionale, l’orticoltura intensiva in zone irrigue dell’Italia Centro-Meridionale, la cerealicoltura per fini zootecnici nella Pianura Padana, la frutticoltura intensiva nella Pianura Padana sud-orientale.

Il convegno si è articolato in due giornate.
Mercoledì 29 sono stati presentati i risultati di Agroscenari. Dopo una breve sintesi del progetto, sono stati illustrati gli scenari dei cambiamenti climatici ipotizzabili, che hanno rappresentato le basi per le linee di ricerca. Successivamente, sono stati presentati gli spazi espositivi allestiti per ciascun sistema colturale, dove i ricercatori hanno illustrato le attività sperimentali condotte e i risultati ottenuti. La discussione finale è stata incentra su riflessioni e spunti di approfondimento tratti dalle risposte a un breve questionario che i partecipanti hanno ricevuto al momento della registrazione.

La seconda giornata ha avuto una connotazione più istituzionale, e gli interventi hanno trattato soprattutto gli aspetti delle politiche agricole nazionali e comunitarie, anche sulla base delle risultanze del progetto. L'incontro è terminato con una Tavola Rotonda: “Risposta e adattamento dei sistemi agrari italiani al cambiamento climatico.”


Bollettini EcoVino: un bilancio

martedì 21 ottobre 2014


Si avvia a conclusione il servizio dei bollettini agrometeo che Meteotec Ricerca ha inviato settimanalmente alle aziende partecipanti al Progetto EcoVino a partire da luglio fino a fine ottobre. Nel corso dei mesi il bollettino è andato progressivamente ampliandosi, affiancando informazioni specifiche per ogni singola azienda insieme a informazioni che riguardano il territorio dei Castelli Romani.

Nello specifico,  l’installazione di una  stazione meteo all’interno di ogni azienda ci ha permesso di monitorare da vicino e in modo continuativo le condizioni microclimatiche dei singoli campi e di fornire ai viticoltori informazioni personalizzate riguardanti temperatura, umidità e precipitazioni.

Tramite l’integrazione dei dati meteo aziendali con quelli delle stazioni della Rete Regionale (Servizio Idrografico del Lazio e Arsial) abbiamo sviluppato le mappe di previsione delle fenosfasi della pianta e della presenza della tignoletta della vite sul territorio dei Castelli Romani. Infine, a partire dal mese di settembre, sono state sviluppate anche le previsioni della data di vendemmia.

Segue un esempio di uno degli ultimi bollettini inviati ai viticoltori aderenti al progetto. L'archivio completo dei bollettini è consultabile su www.meteotecricerca.eu



Il punteruolo del peperone nella Piana di Fondi

mercoledì 10 settembre 2014

Alla fine del 2013 il Servizio Fitosanitario del Lazio ha diramato un'ingiunzione di quarantena per arginare l'attacco dell'Anthonomus eugenii, o punteruolo del peperone, in atto nella Piana di Fondi. Le direttive della regione hanno individuato le zone dove si è riscontrata la fitopatia, suddividendole in “aree focolaio” – dove la coltivazione di peperone e peperoncino è vietata tout court - e “aree tampone” – dove tali coltivazioni devono essere dichiarate e tenute sotto stretta osservazione. Si tratta di misure che rischiano di penalizzare fortemente un settore importante per l’economia della provincia di Latina, anche perché per il momento l’unica soluzione paventata oltre alla quarantena è la distruzione di tonnellate di prodotto infetto o ‘sospetto’.

Anthonomus eugenii Cano

Ma chi è questo coleottero? Avvistato in Europa per la prima volta solo nel 2012 (Paesi Bassi), è originario del Centro America, dove da decenni provoca ingenti danni. Registrato in Texas a partire dal 1904, ha raggiunto la California nel 1923 e la Florida nel 1935 per poi propagarsi in tutto il sud degli Stati Uniti e nei Caraibi. Attacca esclusivamente piante di peperone e peperoncino e ha un ciclo vitale di circa un mese, che però può variare al variare del clima. In condizioni controllate sono state prodotte fino a otto generazioni in un solo anno, ma di norma si ha una media di 3-5 generazioni per anno. E la deposizione delle uova inizia entro due giorni dall’accoppiamento. Le uova - che misurano meno di un millimetro - vengono deposte singolarmente sotto la superficie della gemma o della buccia. Un singolo individuo deposita circa 5-7 uova per giorno e la media di fecondità è di 341 uova, che si stima possa arrivare a 600 in alcuni individui. Il periodo medio di incubazione è di 4,3 giorni. Le larve sono di colore bianco o grigio, con una testa leggermente più scura. Mancano di zampe toraciche e hanno pochi grandi peli (o setole). Sono aggressive e di norma all’interno di un bocciolo sopravvive solo una larva, mentre nei frutti più grandi possono convivere più esemplari. Il tempo medio di sviluppo delle larve è di circa 12 giorni, e alla fine di questa fase la larva si impupa. La pupa è bianco-giallastra, e la sua forma è ormai simile a quella dell'adulto, con ali però ancora poco sviluppate. La durata media di questa fase è di 5 giorni, superati i quali l'adulto emerge dal bozzolo attraverso un foro rotondo facilmente distinguibile sulla superficie della gemma o del frutto. Il coleottero, ora nerastro, è di forma ovale e varia da 2,0 a 3,5 mm di lunghezza e 1,5 a 1,8 mm di larghezza. Il corpo è tondeggiante e presenta con un becco lungo e robusto e lunghe antenne, mentre il torace e le elitre sono in gran parte coperti da piccole scaglie. L’alimentazione inizia immediatamente dopo la nascita e i maschi producono un feromone di aggregazione che attrae entrambi i sessi. 
L’alimentazione dell’adulto lascia punture scure di circa 4 mm, mentre i baccelli infestati dalle larve (che si nutrono sia dei semi che della polpa) ingialliscono e si scuriscono prematuramente. Sia l’attacco dell’adulto che quello della larva comunque risultano quasi sempre nella caduta del bocciolo o del frutto. In assenza di fiori o frutta, gli adulti si nutrono di foglie, senza però causare danni significativi. In aggiunta, la puntura dell’ Anthonomus eugenii sul peperone permette la penetrazione del fungo Alternaria alternata, un patogeno che causa un’importante crescita fungina all'interno del frutto.

In paesi come il Canada, dove la presenza dell’A. eugenii era ancora relativamente recente (e confinata in serra), il coleottero è stato eradicato con successo grazie a una combinazione di severe misure igieniche, modifica delle condizioni ambientali e trattamenti fitosanitari. Anche in Italia, la sola distruzione dei raccolti - in caso di un attacco importante e prolungato - non rappresenterebbe una soluzione definitiva o auspicabile, non ultimo per le perdite economiche che, come abbiamo visto, implicherebbe.

Nuovi bollettini agrometeo

lunedì 14 luglio 2014

A partire dalla prima settimana di luglio e fino a vendemmia avvenuta, Meteotec Ricerca sta inviando alle aziende agricole partecipanti al progetto EcoVino un bollettino settimanale con i dati di interesse agrometeorologico rilevati la settimana precedente nell’azienda. Si tratta, in sostanza, di una tabella di dati microclimatici e fenologici corredata da chiarimenti e considerazioni meteorologiche e agronomiche ancora in fase sperimentale, ma già potenzialmente utile per individuare tempestivamente situazioni di rischio. Il servizio verrà presto ulteriormente implementato grazie all’installazione di nuove stazioni nell’area dei Castelli Romani, a nuove elaborazioni dei dati, e ai feedback delle aziende coinvolte. Comunicare con le aziende agricole infatti, scegliere insieme i dati e le informazioni da evidenziare e quelli ritenuti meno pertinenti, conoscere date e tempi di eventuali trattamenti fitosanitari, per noi è irrinunciabile ai fini della riuscita ottimale di ogni progetto.

Ecco il bollettino n.1 inviato alle prime tre aziende! (Che il cliente può decidere se ricevere via sms o email.)


La difesa integrata obbligatoria

lunedì 7 luglio 2014

Non solo limitazioni e costi aggiuntivi per le aziende, ma anche opportunità di innovazione e crescita

Con oltre un anno di ritardo rispetto al termine previsto dalla Direttiva 2009/128/CE, a fine gennaio è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 35 del 12/02/2014 il Decreto di adozione del Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN). In linea con le politiche comunitarie sempre più attente alla sicurezza e alla sostenibilità ambientale, il decreto ha stabilito un quadro normativo per un uso sostenibile dei pesticidi al fine di ridurne i rischi e l’impatto sulla salute umana e sull’ambiente.

Uno dei punti principali del PAN, destinato ad avere ripercussioni dirette sulle singole aziende agricole, è l'applicazione obbligatoria dei principi della difesa integrata. In realtà il Piano prevede due livelli di difesa integrata: uno – appunto – obbligatorio, ma anche un livello ulteriore facoltativo, che verrà sostenuto da un regime di premialità (assegnazione di marchi tipici e, presumibilemte, incentivi economici).

Ma torniamo alla difesa obbligatoria. “Per il livello obbligatorio non si prevedono limitazioni all’uso dei prodotti fitosanitari in commercio che, comunque, dovranno essere utilizzati secondo i principi della difesa integrata declinati nell’allegato III del Decreto attuativo della Direttiva.” Ogni regione dovrà stilare delle linee guida e norme tecniche di produzione integrata (Disciplinari di produzione integrata), che però dovranno comunque includere il monitoraggio agrometeorologico e fitosanitario. Citando ancora il testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale:

La difesa integrata obbligatoria prevede: a) l’applicazione di tecniche di prevenzione e monitoraggio delle infestazioni, delle infezioni e delle infestanti; b) l’utilizzo dei mezzi biologici di controllo dei parassiti; c) il ricorso a pratiche di coltivazione appropriate; d) l’uso di prodotti fitosanitari che presentino il minor rischio per la salute umana e l’ambiente tra quelli disponibili per lo stesso scopo.

Gli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari devono conoscere, disporre direttamente o avere accesso a: a) dati meteorologici dettagliati per il territorio di interesse, acquisibili anche attraverso collegamento in rete; b) dati fenologici e fitosanitari forniti da una rete di monitoraggio e, ove disponibili, dai sistemi di previsione e avvertimento descritti nei paragrafi A.7.2.1 e A.7.2.2; c) bollettini territoriali di difesa integrata per le principali colture; d) materiale informativo e/o manuali per l’applicazione della difesa integrata, predisposti e divulgati anche per via informatica dalle autorità competenti.

Entrare nel dettaglio delle normative che regolano ogni singola regione è senza dubbio un compito lungo e farraginoso (in questo senso una semplificazione e uniformazione delle regole da seguire sarebbe più che auspicabile), ma ci sono cose che sarà necessario sapere per non rischiare di incorrere in sanzioni. Per la Regione Lazio, ad esempio, "Non è consentito il ricorso a materiale proveniente da organismi geneticamente modificati (OGM)," viene specificata la profodità massima di lavorazione del suolo per le diverse colture a partire dalla pendenza del terreno, è prevista la redazione di un Piano di concimazione, l'irrigazione è regolata da norme precise e i prodotti devono sempre essere identificati al fine di permetterne la rintracciabilità, in modo da renderli facilmente distinguibili rispetto ad altri prodotti ottenuti con metodi produttivi diversi. 


Meteotec Ricerca alla seconda giornata EcoVino

martedì 1 luglio 2014



Mercoledì 25 giugno abbiamo partecipato alla Seconda Giornata Formativa EcoVino, tenutasi a Rocca Priora (RM) presso il GAL Castelli Romani e Monti Prenestini, insieme ai partner del Progetto, ai viticoltori coinvolti  direttamente in esso e ai produttori del territorio dei Castelli Romani. 

Ai saluti iniziali del Presidente del Gal Giuseppe de Righi, che ci ha lasciato perché impegnato nel pomeriggio ad una riunione a Roma per la definizoine dei nuovi PSR, sono seguiti gli interventi dei  professori e ricercatori del DAFNE. La prof.ssa Rita Biasi (Università della Tuscia – DAFNE) ha messo in evidenza l’applicabilità di una viticoltura sostenibile nel territorio del Frascati DOC grazie all’uso di strategie ad alta sostenibilità ambientale. Il dott. Stefano Speranza (Università della Tuscia – DAFNE), ha dato il quadro generale sulle caratteristiche della tignoletta, la sua diffusione a livello mondiale e la pericolosità  dovuta alla presenza della terza generazione durante la maturazione della vite; infine ha analizzato i dati di cattura dell’insetto nei campi sperimentali del progetto. Il prof. Gabriele Chilosi Università della Tuscia – DIBAF) ha invece parlato delle due principali patologie della vite, oidio e peronospora, in relazione ai cambiamenti climatici e delle tecniche applicabili per ridurne gli attacchi nell’ambito della lotta integrata. Infine, la dott.ssa Elena Brunori (Università della Tuscia – DAFNE) ha analizzato i dati agro-fenologici (stagione 2013 e 2014) raccolti nei campi sperimentali e rappresentativi della DOC di Frascati.

Nella seconda parte dell’incontro il dott. Massimilano Pasqui dell’IBIMET-CNR ha presentato i risultati della calibrazione del modello ad area limitata (RAMS) applicato all’area dei Castelli Romani in funzione dei dati di temperatura registrati dalle stazioni dislocate sul territorio. Inoltre, grazie alla collaborazione con Meteotec Ricerca, le previsioni meteorologiche a quattordici giorni, a partire dal 1° agosto 2013, sono state applicate al modulo Lobesia per simulare il secondo picco di presenza dell’insetto. I risultati ottenuti hanno permesso di simulare il picco di presenza con circa dodici giorni di anticipo rispetto.

Il nostro Emanuele Eusepi ha presentato per il gruppo Meteotec Ricerca la procedura di stima del parametro di fioritura della Malvasia in relazione ai dati fenologici osservati e ai dati meteorologici registrati, a partire da quest’anno, nelle aziende sperimentali del progetto Ecovino (Stramacci, Ceccarelli e Fusco). Mentre le simulazioni presentate nella giornata di formazione di gennaio 2014 si basavano sui dati di temperatura dell’Arsial e del Servizio Idrografico più vicine alle aziende selezionate, quest’anno, con l’introduzione delle stazioni meteo automatiche che trasmettono il dato in remoto, è stato possibile calibrare con maggior precisione il parametro di fioritura per la varietà Malvasia da introdurre nel modello di simulazione Vite & Lobesia. La stessa tecnica verrà utilizzata per stimare i parametri delle fenofasi successive di nostro interesse e della funzione tasso di sviluppo del modulo Lobesia. 



Meteotec Ricerca al convegno dell'AIAM

giovedì 19 giugno 2014



L’11 e il 12 giugno abbiamo partecipato al convegno annuale dell’AIAM (Associazione Italiana di AgroMeteorologia) tenutosi a Roma, che aveva come tema il Ruolo dell'agrometeorologia nelle nuove politiche agricole. I temi trattati hanno spaziato dalla collaborazione tra Regioni, imprese ed enti di ricerca, alle direttive previste dal nuovo PAN (Piano di Attuazione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari). Il nostro Simone Pesolillo è intervenuto sul tema dell’applicazione dei modelli matematici in agricoltura e, in particolare, sul Modello di simulazione pianta-fitofago applicato a scala territoriale in tempo reale

In questo ambito sono stati presentati i risultati ottenuti nell’ambito del progetto EcoVino, ovvero l’avanzamento nel tempo delle fenofasi e delle generazioni di lobesia nell’area dei Castelli Romani (suddivisa in pixel di 1x1 km2). Abbiamo inoltre tracciato i prossimi step, che si concretizzeranno nel perfezionamento della piattaforma informatica per l’elaborazione e la divulgazione dei dati (che entra nell’ottica del DSS, Decision Support System), la riduzione delle dimensioni del pixel, e l’implementazione delle previsioni meteo a 14 giorni. La seconda applicazione del modello di simulazione pianta-fitofago a scala territoriale a cui stiamo lavorando è quella sull’ Ulivo & la Mosca nell’area della Sabina. Anche qui la suddivisione del territorio è in pixel di 1x1 km2, e la verifica dei risultati del modello viene effettuata seguendo le indicazioni nei bollettini emessi dall’OP-Latium per il 2013. Il modello permette di distribuire e distinguere con maggior dettaglio sul territorio le informazioni raccolte puntualmente, e anche in questo caso è possibile prevedere lo sviluppo della piattaforma informatica e l’implementazione delle previsioni meteo a 14 giorni. Si tratta di modelli esportabili ad aree diverse, e adattabili a ulteriori relazioni pianta-fitofago. Il fine è quello di fornire uno strumento aggiuntivo per l’interpretazione dei dati raccolti in campo, che sia di supporto all’agricoltore per le decisioni sulla gestione fitosanitaria del proprio terreno.




Viticoltura nel Lazio: tante le potenzialità sprecate

giovedì 12 giugno 2014


Grazie al Progetto EcoVino, MeRi ha avuto modo di entrare in contatto diretto con quella che è la complessa e variegata situazione della vitivinicoltura del Lazio. Il territorio laziale vanta una tradizione vinicola millenaria, che può essere fatta risalire ai primi vinificatori del periodo romano. Clima e conformazione del territorio si adattano molto bene alla coltivazione della vite, e la presenza di uno snodo turistico e commerciale come Roma rappresenta sicuramente un valore aggiunto. Permangono tuttavia una tendenza all’autonomia (che spesso può essere piuttosto letta come ‘isolamento’) e una scarsa propensione all’innovazione. Le aziende sono spesso piccole, a conduzione familiare e poco moderne. La scarsa maturità di sistema vitivinicolo laziale è evidenziata da solo il 30 % di superficie iscritta al DO  (Denominazione di Origine). Ciò significa che il 70 per cento del vigneto non trova valenze economiche nei toponimi e nelle proprie radici culturali. Pur avendo appeal e valori storici di rinomanza internazionale, il sistema laziale non ha valorizzato le aree relative alle  provincie di Rieti, Frosinone, Latina e Viterbo. Discorso a parte merita la provincia di Roma, dove le valenze da territorio sono in fase di affermazione, soprattutto per Frascati e Castelli Romani DOC. Nonostante le evidenti limitazioni, il vino del Lazio genera una buona rendita. La Produzione Lorda Vendibile (PLV) media del vino laziale si attesta infatti intorno ai 5.200 euro annui per ettaro. Non si può fare a meno di chiedersi dove si potrebbe arrivare se le potenzialità della filiera vinicola venissero sfruttate al meglio!


Punti di forza della filiera vinicola laziale:

  • Un retroterra culturale e una storia assolutamente impareggiabili (basta pensare alla cultura romana e al mito di Bacco), uniti a una vocazionalità alla coltivazione della vite plutrimillenaria e indiscussa.
  • Una notevole biodiversità, testimoniata da un elevato numero di biotipi e vitigni autoctoni da preservare.
  • La vicinanza con Roma; centro commerciale di primaria importanza per le relazioni internazionali
  • Una contiguità con un flusso turistico notevole (la stima dei turisti presenti nel Lazio è di circa 20 milioni annui), che potrebbe rappresentare un’ottima fonte di promozione.
  • L’importante concentrazione quantitativa e qualitativa di Enti di ricerca sul territorio potenzialmente votati alla causa vitienologica.

I punti di debolezza del Lazio sono, a nostro avviso, una diffusa difficoltà a fare impresa e sistema con il territorio, una carenza di aggiornamento professionale e di strumenti per il controllo della produzione, la scarsa valorizzazione delle potenzialità legate al territorio, una debole capacità manageriale e di raccordo istituzionale (molti dei fondi messi a disposizione dalla Regione vanno tutt’ora persi a causa della scarsa informazione), un’attività di ricerca limitata o poco incisiva.



(Dati ARSIAL)


Finanziamenti UE per chi innova in agricoltura

domenica 8 giugno 2014


L’anno in corso segna il passaggio dal Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2014 a quello 2014-2020. Durante questa fase di transizione verranno erogati i fondi ancora da spendere, principalmente sotto forma di bandi per progetti della durata di un anno. Da gennaio ad aprile, ad esempio, sono stati aperti ben 55 bandi (ripartiti su tutto il territorio nazionale). Gli ambiti variano dalla Tutela e Riqualifica del Patrimonio Rurale, al Recupero del Potenziale di Produzione Agricola, allo Sviluppo di Nuovi Prodotti, Processi e Tecnologie. Veneto, Liguria e Molise le regioni che offrono più possibilità; al momento tutto fermo nel Lazio e in Toscana, ma si attendono nuovi bandi per il mese di giugno. Aumentano quindi le possibilità di innovare guadagnando, ma per accedere ai fondi è necessario conoscere le direttive e i paletti imposti da Bruxelles.





Stazioni Agrometeo

giovedì 24 aprile 2014


Il giorno 22 marzo 2014 abbiamo collocato al centro di tre vigneti partecipanti al progetto EcoVino tre Stazioni Agrometeo, ciascuna delle quali è composta da TRE trasduttori (marca Decagon): un Termometro e un Igrometro in schermo antiradiazione non ventilato ed un Pluviometro a vaschette basculanti. Questi misurano: Temperatura T [°C] e Umidità Relativa U [%] dell’aria ogni ora e la precipitazione (o pioggia) P [mm] cumulata nell’ora precedente 24 ore su 24.


Ogni stazione è dotata di un sistema Em50G di registrazione delle misure in loco e di trasmissione GSM che invia i dati ad una Rete Telefonica mondiale gestita dalla Decagon la quale li immette nel WEB e li rende disponibili in tempo reale agli utenti (con password). L’uso della rete Decagon è gratuito nel primo anno, successivamente ha un costo di circa 100 Euro all’anno. Il sistema di registrazione e trasmissione è stato programmato per eseguire misure con passo orario (più che sufficiente per gli scopi del Progetto EcoVino) e per trasmetterle ogni sei ore. Em50G è alimentato da 5 batterie a stilo (1.5 V) e, per come è stato programmato, registra le misure per circa DUE anni.
La possibilità di seguire ‘in remoto’ le misure di T, U e P permette a Meteotec Ricerca, che gestisce la Rete, di controllare in tempo reale il funzionamento degli strumenti di misura e della trasmissione della stazione e d’intervenire subito in caso di guasti. Infatti, la continuità delle misure per l’intero periodo della stagione viticola (da marzo ad ottobre) è uno dei requisiti fondamentali per il funzionamento dei modelli di simulazione del progetto EcoVino. La garanzia d’intervento nell’arco di 48 ore da parte della ditta Misure snc (con sede a Formello, Roma) è uno dei motivi per cui ci siamo rivolti ad essa per la fornitura delle stazioni.

La Superficie Attiva dei vigneti (quella in cui la radiazione solare si trasforma in calore, traspirazione e fotosintesi e, in ultima analisi, in quantità e qualità dell’uva prodotta … ma anche in parassiti), dopo lo sviluppo dell’apparato fogliare delle viti, sarà la copertura (canopy) dell’impianto. Questa dipende dalla forma di allevamento delle viti scelta dal viticoltore e può dare luogo (in sostanza) ad una architettura ‘a cordone’ o ‘a tendone’. Nell’ambito del Progetto si esegue il monitoraggio microclimatico di ambedue le architetture: ‘a cordone’ nei vigneti delle Aziende Fusco e Stramacci, ‘a tendone’ dell’ Azienda Ceccarelli.


Per chi è di fretta :-)

sabato 1 marzo 2014

Chi siamo, cosa facciamo, a chi ci rivolgiamo ... in meno di un minuto!


Artemia Salina a Tor Vergata

domenica 23 febbraio 2014

Condividiamo il video della presentazione sull'Artemia Salina tenuta dal nostro Maurizio Severini presso la Facoltà di Ingegneria di Roma Tor Vergata per una delegazione dalla Cina. 


Estratti dalla Giornata Informativa Ecovino

mercoledì 5 febbraio 2014


Nell'ultima vendemmia (2013), il vino prodotto nell'’area del Frascati (che produce vino DOC e DOCG) ha avuto, in media, mezzo grado alcoolico meno dello scorso anno. Qual è stata la causa? Certamente un monitoraggio meteorologico più preciso ed un suo collegamento con l'’annata viticola avrebbero potuto metterci in anticipo sull'avviso e raccogliere nel momento della corretta maturazione. Oltre il 40% dei vigneti che producono il vino Frascati sono nel Comune di Roma. (Il restante Frascati è localizzato nei comuni di Frascati, Monteporzio Catone, Grottaferrata ed in parte MonteCompatri). Perché non provare a far diventare il nostro vino il vino della capitale? 
(Luigi Fusco - Vicepresidente Coop Antiche Terre Tuscolane)

Gli imprenditori che producono vini di qualità, come quelli del Frascati doc, se vorranno continuare a competere sul mercato globale e non perdere quote, dovranno innovare continuamente il prodotto attraverso applicazioni dei più recenti risultati della ricerca scientifica. E dovranno pagare queste applicazioni di tasca propria perché i contributi pubblici si sono già ridotti e continueranno a diminuire. Così si realizzerà, finalmente anche nel nostro Paese, quel collegamento diretto tra ricerca e produzione che fino ad oggi è mancato. Le previsioni di attacchi della lobesia, prodotte come risultati del Progetto ECOVINO, permetteranno ai viticoltori d’intervenire con prodotti chimici solo quando c’è un rischio effettivo, evitando la pratica costosa e dannosa degli interventi a calendario.
(Maurizio Severini - Meteotec)

Perché le previsioni meteo risultino effettivamente utili alle attività delle aziende vitivinicole dei Castelli Romani, bisogna infittire la rete di stazioni meteo della zona. Ciò permetterà al sistema di previsioni, basato sul modello ad area limitata RAMS, di essere meglio calibrato e fornire temperature medie giornaliere più attendibili in tutti i punti della zona con una risoluzione spaziale fino a 500 metri, così da venire incontro alle esigenze dei viticoltori. Questo permetterà anche di adattare progressivamente la cadenza temporale degli interventi sui vigneti alla variabilità climatica.
(Massimiliano Pasqui - IBIMET)

La modificazione delle fenofasi della vite è una delle prime manifestazioni della risposta di questa specie al cambiamento climatico in atto. La conoscenza dell’andamento e della qualità della fasi del ciclo vegeto-produttivo in vigna rappresenta un presupposto imprescindibile per l’adeguamento delle tecniche viticole. Osservazioni preliminari nei vigneti campione dell’area dei Castelli Romani su vitigni ammessi alle produzioni DOP rilevano una notevole variabilità nel ciclo delle fenofasi e nell’andamento della maturazione delle uve. Tale variabilità è da associare alla diversità dei caratteri fisici degli agro-ecosistemi vigneto in un’area territoriale contraddistinta da un’elevata eterogeneità fisiografica. Inoltre, ad essa contribuiscono anche le diverse tecniche di gestione del vigneto che concorrono a definire specifici microclimi. Monitorare, prevedere e saper gestire tale variabilità nei vigneti significa attuare una viticoltura di precisione e sostenibile.
(Rita Biasi - DAFNE)

Le trappole per la cattura degli adulti di lobesia collocate nelle aziende vitivinicole di Fusco e Ceccarelli hanno messo in evidenza una grande differenza di densità di popolazione. Non si può dire, quindi, che questo insetto non rappresenta un pericolo per le viti dei Castelli Romani, come si sente dire talvolta. L’estrema variabilità dei microclimi della zona fa sì che se in un posto l’insetto è quasi assente, in un posto vicino esso può causare forti danni alle uve e ai vini.
(Stefano Speranza - DAFNE)

Le simulazioni in tempo reale per l’area dei Castelli Romani (20 Km x 20 Km) col modello VITE&LOBESIA (pixel 1 Km x 1 Km), mentre hanno evidenziato un basso rischio di attacco dell’insetto nelle zone di Frascati e Velletri nell’annata 2013, hanno suggerito un’alta probabilità di attacco nella zona di Marino. Un operatore di questa zona ha dichiarato che l’attacco simulato dal modello c’è stato effettivamente.
(Simone Pesolillo - Meteotec)

Ecovino: intervista a Maurizio Severini (Meteotec)

domenica 2 febbraio 2014

Il tentativo di Ecovino è di integrare le conoscenze del mondo scientifico con quelle del mondo agricolo. In che modo pensate di gestire la partecipazione dei produttori locali e lo scambio di informazioni?

Lo scopo di Ecovino è di realizzare una piattaforma informatica, cioè una ‘macchina’ per aiutare i viticoltori a sincronizzare più razionalmente gli interventi sui vigneti in base all’andamento meteo dell’annata. La realizzazione della piattaforma richiede un lavoro tecnico iniziale di informatica, modellistica, misure meteo e osservazioni fenologiche; quindi collaborazioni all’interno del mondo scientifico. Tuttavia, una volta realizzata, la macchina non può essere messa a punto, avviata e procedere sulla sua strada senza uno scambio continuo d’informazioni col mondo agricolo. Soprattutto nella fase iniziale.
Faccio un esempio. In un dato giorno, la piattaforma darà un messaggio d’allerta per un possibile attacco della lobesia in 400 aree di 1 kilometro quadrato ciascuna (pixel). Diciamo, l’80% di probabilità che gli adulti dell’insetto raggiungano la terza generazione (quella più dannosa) prima della vendemmia. Naturalmente, noi non possiamo andare a controllare ogni giorno tutti questi pixel per vedere se la piattaforma (che è una serie di operazioni matematiche) ha fatto bene i calcoli per ciascuno di essi. Qui, abbiamo bisogno della collaborazione dei viticoltori, i quali, dopo aver ricevuto l’allerta, intervengano nei loro vigneti a rischio con la difesa fitosanitaria e/o controllino lo stato delle vigne nei giorni successivi. E, soprattutto, ce lo comunichino tempestivamente per permetterci di correggere subito eventuali errori.

Questo è solo un esempio. Avremo bisogno di collaborare coi produttori locali anche per quel che riguarda la corretta collocazione delle stazioni meteo e la comunicazione tempestiva di eventuali errori di previsione delle fenofasi delle viti e della loro maturazione. Perciò, ancora prima che la piattaforma cominci a funzionare, vogliamo recarci presso le aziende dei viticoltori della Cooperativa Antiche Terre Tuscolane (CATT) che partecipano al progetto Ecovino, e di altri che lo richiedano, per spiegare dettagliatamente il funzionamento delle stazioni e concordare insieme modi e tempi di gestione operativa del progetto.

 
Guardando dal punto di vista del viticoltore, quali ritiene siano i principali vantaggi di una piattaforma come Ecovino?

In generale, il viticoltore ha più fiducia nella sua esperienza ed in ciò che fanno gli altri viticoltori del suo territorio che delle indicazioni degli scienziati. E non sempre a torto. Tuttavia, se seguendo le indicazioni della piattaforma riuscisse a ridurre l’uso dei prodotti chimici o a non usarne affatto, ne trarrebbe un grande vantaggio in termini di: i) risparmio di capitale e lavoro, ii) qualità dell’ambiente in cui egli stesso vive, iii) riduzione o assenza di residui chimici nel suo vino. E poi, prevedendo in anticipo la data della maturazione delle uve e quindi della vendemmia, il viticoltore può ottimizzare i tempi d’invio dell’uva alla cantina per la vinificazione e la tracciabilità del vino.
 

Esistono già progetti simili sul territorio nazionale? Se si, a che livello di sperimentazione sono?

Naturalmente, non siamo i primi ad intraprendere un progetto come Ecovino. Sul territorio nazionale, già sono in corso iniziative con obiettivi simili, anche se in numero molto inferiore a quelle nei Paesi ad economia di mercato più sviluppati. In Italia, i Servizi Nazionali che gestiscono reti meteorologiche - Servizio Meteo AM, UCEA, Servizio Idrografico - dichiarano il loro interesse per l’agricoltura e, quindi, anche per la viticoltura. Tuttavia, i prodotti dei Servizi sono, da soli, di poca utilità al livello del singolo vigneto a causa della distanze tra le stazioni meteo (almeno qualche decina di kilometri).
Per colmare questa lacuna, ogni Regione ha istituito un proprio Servizio (Agro)Meteorologico Regionale - ad esempio: ARPA (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Basilicata), CMIRL Liguria, ARSIA Toscana, ARSIAL Lazio, ASSOCODIPUGLIA, CRATI Calabria, SAR Sardegna, ecc.- con reti di stazioni meteo distanti, in media, meno di 10 Km. Se i prodotti di queste reti sono utili al livello di programmazione agricola regionale, lo sono ancora poco per i singoli produttori viticoli.

Sono, perciò, sorte iniziative e Società private - Syngenta, Simet, Betratungsring, ecc. - che si rivolgono ai singoli viticoltori per vendere prodotti agrometeorologici - consulenze, previsioni, allarmi, ecc. - ritagliati a misura dei loro vigneti. I prodotti di queste società hanno raggiunto diversi livelli di sperimentazione (e di aderenza alle necessità dei viticoltori). Si va dalla semplice elaborazione per l’agricoltura dei dati meteo delle Stazioni Nazionali o Regionali, senza alcun riferimento specifico alle singole colture e alla loro stagionalità, alle simulazioni tramite modelli matematici del ciclo annuale delle colture a scala locale.

Al livello più innovativo, le simulazioni, fatte per i punti in cui sono collocate le stazioni meteo, sono poi spazializzate sul territorio con la tecnica GIS. Nella Regione Lazio, Ecovino si colloca a questo livello.

Ecovino: un esempio di trasferimento della conoscenza scientifica al mondo operativo vitivinicolo

venerdì 31 gennaio 2014


Ecovino è una parola composta: da ECO che sta per ECOLOGIA e VINO che si spiega da sé. Ecologia significa ‘studio dell’ambiente’ perché è, a sua volta, una parola composta che deriva dal greco: oikos (casa o ambiente) e logos (conoscenza). Vino indica uno dei prodotti più evoluti del lavoro e dell’intelligenza dell’uomo. ECOVINO, quindi, vuole dire produzione del vino attraverso la conoscenza dell’ambiente. Per la conoscenza dell’ambiente in cui si produce il vino, in passato è stata spesso considerata sufficiente la tradizione vitivinicola della zona e l’esperienza del viticoltore. Questa impostazione ha funzionato bene finché il vino era prodotto per il viticoltore o per un mercato interno, ma ha cominciato a mostrare i suoi limiti quando il prodotto si è affacciato sul mercato globale. Una delle ragioni è che la conoscenza empirica delle relazioni tra viti, vino ed ambiente non è sufficiente di per sé ad assicurare il massimo della resa economica e della quantità e qualità del prodotto in una annata agraria. Alla conoscenza empirica si deve aggiungere la conoscenza scientifica.

Nel mercato globale, chi non si avvale della ricerca non innova e perde quote di mercato. Uno degli esempi più evidenti è la gestione fitosanitaria del vigneto. Non sapendo se un dato fungo o insetto attaccherà la sua vigna, il viticoltore la irrora ‘a calendario’ con rame, pesticidi, fungicidi, ecc.. Queste irrorazioni sono spesso non solo inutili e dispendiose (perché difendono la coltura da un attacco che non avverrà), ma anche dannose, perché inquinano l’aria e il suolo e lasciano residui sull’uva e poi nel vino, degradandone la qualità e il valore.

Molto più redditizio economicamente e sano per l’ambiente sarebbe effettuare le irrorazioni solo quando i rischi d’attacco esistono effettivamente. Tali rischi si possono prevedere, integrando l’esperienza empirica dei viticoltori con metodi e strumenti che la scienza e la tecnica mettono attualmente a disposizione. Gli strumenti sono essenzialmente stazioni meteorologiche sparse sul territorio e piattaforme informatiche che elaborano le misure, i metodi consistono in osservazioni in campo e modelli matematici per computer che prevedono gli eventi meteo e lo stato d’avanzamento delle viti e dei loro parassiti fino alla vendemmia

Gli agronomi, meteorologi e informatici di Ecovino, integrando le loro competenze tecnico-scientifiche, vogliono contribuire al miglioramento della qualità del vino Frascati doc nella salvaguardia della qualità dell’ambiente della zona di produzione. Per loro, Ecovino significa produzione del vino attraverso la conoscenza dell’ambiente avvalendosi del metodo scientifico.
 
Ecovino ha come obiettivo la realizzazione di una piattaforma informatica. Questa produrrà elaborati che, tradotti in avvisi e-mail ai viticoltori, li aiuteranno a sincronizzare meglio gli interventi sulle vigne con l’andamento meteorologico.

Nella piattaforma saranno elaborati TRE Modelli Matematici: i) RAMS per le Previsioni Meteorologiche locali, ii) VITE&LOBESIA per le Previsioni Fenologiche delle fasi dei vigneti e della lobesia e iii) GIS per la spazializzazione dei risultati sull’area di produzione del vino nei Castelli Romani.

Siamo a circa metà del lavoro perché sono già stati elaborati i modelli e fatte le osservazioni di campo necessarie per la stima dei loro parametri. Per completarlo, ci serve la collaborazione di sei Aziende della Cooperativa Antiche Terre Tuscolane (CATT), beneficiaria del progetto Ecovino. Col loro contributo, dovremo installare al più presto sei stazioni meteo nell’area di produzione del vino Frascati doc e, successivamente, verificare la bontà degli avvisi emessi dalla piattaforma.


Maurizio Severini (METEOTEC srl)
Coordinatore Scientifico Progetto Ecovino

Giornata Informativa Ecovino

mercoledì 15 gennaio 2014

Una giornata per conoscerci e conoscere le tante iniziative legate al progetto Ecovino. Vi aspettiamo! 


Ecovino

domenica 12 gennaio 2014

ECOVINO. Il Gruppo Azione Locale (GAL) Castelli Romani e Monti Prenestini, in data 28/01/2013, ha comunicato alla Cooperativa Antiche Terre Tuscolane (CATT), ditta beneficiaria, di aver messo a finanziamento il Progetto ECOVINO nellambito del Programma di Sviluppo Rurale del Lazio (CEE) 2007/2013 (Bando Misura 4.1.1 – 124 Ammodernamento delle aziende agricole beneficiari privati.

ECOVINO si propone di realizzare una
Piattaforma Informatica che assista i viticoltori operanti nella zona di produzione del vino Frascati doc nel sincronizzare razionalmente gli interventi sui vigneti con landamento stagionale (Agricoltura di Precisione). Ciò richiede la conoscenza anticipata delle date delle principali fenofasi dei vigneti (fioritura, allegagione, invaiatura, maturazione) e degli attacchi dei loro parassiti. Queste previsioni si realizzano tramite Modelli Matematici che simulano, tramite computer, il grado di avanzamento delle viti e degli insetti nel corso del loro Ciclo Annuale. Per produrre in uscita le loro simulazioni, i modelli richiedono in ingresso dati: a) di meteorologia locale, b) delle viti, c) dei parassiti.

Meteorologia locale. Il dato meteo fondamentale per far
girare i modelli di simulazione è la temperatura (media giornaliera) dellaria (che determina la velocità di sviluppo delle viti e dei parassiti). Questa deve essere misurata giornalmente a partire dallinizio del ciclo annuale delle viti. In considerazione dellorografia dei Castelli Romani e delle piccole dimensioni dei vigneti locali, sei nuovi punti di misure meteorologiche saranno collocati allinterno dellarea del Frascati doc ad integrazione della rete agrometeorologica della Regione Lazio (ARSIAL e Servizio Idrografico).

Viti locali. Sono necessarie
osservazioni fenologiche settimanali di sviluppo delle foglie, dei fiori, dei grappoli duva (fino alla maturazione) per determinare i parametri (temperatura di zero di sviluppo e fabbisogno termico) del ciclo annuale dei vigneti del Frascati doc in base ai quali il modello fornisce le simulazioni. A causa dellestrema varietà dei microclimi della zona, le osservazioni fenologiche vengono effettuate in sei vigneti posti in diverse condizioni pedoclimatiche (nei quali sono collocate stazioni meteo).

Parassiti. Il parassita della vite considerato in questo progetto è la
tignoletta (Lobesia botrana). Anche in questo caso, il modello di simulazione richiede i parametri di sviluppo dellinsetto (temperatura di zero di sviluppo e fabbisogno termico) per effettuare le simulazioni. In questo caso, i parametri sono determinati tramite le catture dellinsetto mediante trappole collocate nei vigneti in cui si osserva la fenologia delle viti. La tignoletta completa (almeno) tre generazioni nel corso del ciclo annuale della vite ed i maggiori danni sono associati al completamento della quarta.    

La piattaforma informatica effettuerà previsioni meteo a scala locale per la zona dei Castelli Romani tramite il codice
RAMS. Inoltre, essa acquisirà i dati di vite, lobesia e temperatura per produrre le simulazioni col Modello Matematico e gestirà la diffusione dei risultati e gli avvisi ai viticoltori sulle date ottimali in cui effettuare gli interventi in campo di irrigazione, difesa e raccolta (Agricoltura Integrata).

Al Progetto ECOVINO collaborano: Dipartimento
DAFNE (Università della Tuscia) per la fenologia di vite e lobesia, IBIMET (CNR) per le previsioni meteo, la spazializzazione (GIS) e la piattaforma informatica e METEOTEC srl per i modelli matematici ed il coordinamento scientifico. CATT è il beneficiario, il Progetto ha una durata di 18 mesi (prorogabili).

Collabora con noi

sabato 11 gennaio 2014


Meteotec Ricerca è un Gruppo Aperto. Fermo restando il suo obiettivo: la creazione di posti di lavoro retribuiti nel settore delle ricerche di Meteorologia Applicata a Scala Locale, il Gruppo è aperto, sia verso Nuovi Temi di ricerca e sia verso linserimento di Nuovi Collaboratori. Restando ferma la strategia di attrarre fondi dallimpresa privata, quindi di attrarre commesse.
I temi di ricerca presenti nel Sito, Agricoltura Integrata, Qualità dellAria e Inquinamento Elettromagnetico, vanno considerati solo come temi iniziali, cioè quelli su cui Meteotec Ricerca ha competenze nella presente fase iniziale. Tuttavia, il Gruppo è aperto allingresso di nuovi temi quali: Energie Rinnovabili, Navigazione da Diporto, Meteorologia Turistica, ecc. a condizione che a proporli e gestirli siano dei veri esperti. Perciò, va previsto un esame per lingresso nel Gruppo. Siamo in grado di formare in una settimana una commissione desame composta da professori universitari e ricercatori CNR le cui competenze vanno dalla Fisica alla Chimica, dalla Meteorologia alla Oceanografia, dallEntomologia alle Scienze Agrarie. E possibile anche lingresso nel gruppo di nuovi collaboratori che vogliano inserirsi nei temi attuali. In questo caso, è previsto un colloquio dingresso.
Naturalmente, si entra nel Gruppo a titolo gratuito e senza alcun vincolo contrattuale. Tuttavia, se chi entra porta una commessa (allentrata o successivamente) e se la commessa porta a un contratto, chi lha procurata verrà legato contrattualmente al Gruppo nella forma e per la cifra da stabilire in comune accordo.   

Benvenuti

mercoledì 8 gennaio 2014


Benvenuti sul blog di Meteotec Ricerca!
Siamo un gruppo di ricerca privato che si occupa di meteorologia applicata a scala locale, con particolare competenza in agrometeorologia e qualità dell'aria. Abbiamo già un sito dove potete conoscere meglio il nostro lavoro, le nostre conoscenze e i nostri progetti (www.meteotecricerca.eu), e ci piacerebbe che questo blog appena nato diventasse un punto d’incontro tra esperti, utenti e appassionati.

Presto cominceremo a pubblicare materiale e informazioni inerenti le nostre ricerche e le nostre esperienze, ma per crescere abbiamo bisogno anche di voi! Accettiamo brevi articoli, contributi, foto, riflessioni inerenti il mondo della meteorologia, dell’agrometeorologia, dell’agricoltura integrata, della qualità dell’aria, della sostenibilità ambientale. Lasciate un commento o contattateci via email (m.severini@meteotecricerca.eu) o tramite il nostro gruppo Facebook (https://www.facebook.com/meteotecricerca) e vi risponderemo al più presto.
 

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