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Meteotec Ricerca al convegno dell'AIAM

giovedì 19 giugno 2014



L’11 e il 12 giugno abbiamo partecipato al convegno annuale dell’AIAM (Associazione Italiana di AgroMeteorologia) tenutosi a Roma, che aveva come tema il Ruolo dell'agrometeorologia nelle nuove politiche agricole. I temi trattati hanno spaziato dalla collaborazione tra Regioni, imprese ed enti di ricerca, alle direttive previste dal nuovo PAN (Piano di Attuazione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari). Il nostro Simone Pesolillo è intervenuto sul tema dell’applicazione dei modelli matematici in agricoltura e, in particolare, sul Modello di simulazione pianta-fitofago applicato a scala territoriale in tempo reale

In questo ambito sono stati presentati i risultati ottenuti nell’ambito del progetto EcoVino, ovvero l’avanzamento nel tempo delle fenofasi e delle generazioni di lobesia nell’area dei Castelli Romani (suddivisa in pixel di 1x1 km2). Abbiamo inoltre tracciato i prossimi step, che si concretizzeranno nel perfezionamento della piattaforma informatica per l’elaborazione e la divulgazione dei dati (che entra nell’ottica del DSS, Decision Support System), la riduzione delle dimensioni del pixel, e l’implementazione delle previsioni meteo a 14 giorni. La seconda applicazione del modello di simulazione pianta-fitofago a scala territoriale a cui stiamo lavorando è quella sull’ Ulivo & la Mosca nell’area della Sabina. Anche qui la suddivisione del territorio è in pixel di 1x1 km2, e la verifica dei risultati del modello viene effettuata seguendo le indicazioni nei bollettini emessi dall’OP-Latium per il 2013. Il modello permette di distribuire e distinguere con maggior dettaglio sul territorio le informazioni raccolte puntualmente, e anche in questo caso è possibile prevedere lo sviluppo della piattaforma informatica e l’implementazione delle previsioni meteo a 14 giorni. Si tratta di modelli esportabili ad aree diverse, e adattabili a ulteriori relazioni pianta-fitofago. Il fine è quello di fornire uno strumento aggiuntivo per l’interpretazione dei dati raccolti in campo, che sia di supporto all’agricoltore per le decisioni sulla gestione fitosanitaria del proprio terreno.




Viticoltura nel Lazio: tante le potenzialità sprecate

giovedì 12 giugno 2014


Grazie al Progetto EcoVino, MeRi ha avuto modo di entrare in contatto diretto con quella che è la complessa e variegata situazione della vitivinicoltura del Lazio. Il territorio laziale vanta una tradizione vinicola millenaria, che può essere fatta risalire ai primi vinificatori del periodo romano. Clima e conformazione del territorio si adattano molto bene alla coltivazione della vite, e la presenza di uno snodo turistico e commerciale come Roma rappresenta sicuramente un valore aggiunto. Permangono tuttavia una tendenza all’autonomia (che spesso può essere piuttosto letta come ‘isolamento’) e una scarsa propensione all’innovazione. Le aziende sono spesso piccole, a conduzione familiare e poco moderne. La scarsa maturità di sistema vitivinicolo laziale è evidenziata da solo il 30 % di superficie iscritta al DO  (Denominazione di Origine). Ciò significa che il 70 per cento del vigneto non trova valenze economiche nei toponimi e nelle proprie radici culturali. Pur avendo appeal e valori storici di rinomanza internazionale, il sistema laziale non ha valorizzato le aree relative alle  provincie di Rieti, Frosinone, Latina e Viterbo. Discorso a parte merita la provincia di Roma, dove le valenze da territorio sono in fase di affermazione, soprattutto per Frascati e Castelli Romani DOC. Nonostante le evidenti limitazioni, il vino del Lazio genera una buona rendita. La Produzione Lorda Vendibile (PLV) media del vino laziale si attesta infatti intorno ai 5.200 euro annui per ettaro. Non si può fare a meno di chiedersi dove si potrebbe arrivare se le potenzialità della filiera vinicola venissero sfruttate al meglio!


Punti di forza della filiera vinicola laziale:

  • Un retroterra culturale e una storia assolutamente impareggiabili (basta pensare alla cultura romana e al mito di Bacco), uniti a una vocazionalità alla coltivazione della vite plutrimillenaria e indiscussa.
  • Una notevole biodiversità, testimoniata da un elevato numero di biotipi e vitigni autoctoni da preservare.
  • La vicinanza con Roma; centro commerciale di primaria importanza per le relazioni internazionali
  • Una contiguità con un flusso turistico notevole (la stima dei turisti presenti nel Lazio è di circa 20 milioni annui), che potrebbe rappresentare un’ottima fonte di promozione.
  • L’importante concentrazione quantitativa e qualitativa di Enti di ricerca sul territorio potenzialmente votati alla causa vitienologica.

I punti di debolezza del Lazio sono, a nostro avviso, una diffusa difficoltà a fare impresa e sistema con il territorio, una carenza di aggiornamento professionale e di strumenti per il controllo della produzione, la scarsa valorizzazione delle potenzialità legate al territorio, una debole capacità manageriale e di raccordo istituzionale (molti dei fondi messi a disposizione dalla Regione vanno tutt’ora persi a causa della scarsa informazione), un’attività di ricerca limitata o poco incisiva.



(Dati ARSIAL)


Finanziamenti UE per chi innova in agricoltura

domenica 8 giugno 2014


L’anno in corso segna il passaggio dal Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2014 a quello 2014-2020. Durante questa fase di transizione verranno erogati i fondi ancora da spendere, principalmente sotto forma di bandi per progetti della durata di un anno. Da gennaio ad aprile, ad esempio, sono stati aperti ben 55 bandi (ripartiti su tutto il territorio nazionale). Gli ambiti variano dalla Tutela e Riqualifica del Patrimonio Rurale, al Recupero del Potenziale di Produzione Agricola, allo Sviluppo di Nuovi Prodotti, Processi e Tecnologie. Veneto, Liguria e Molise le regioni che offrono più possibilità; al momento tutto fermo nel Lazio e in Toscana, ma si attendono nuovi bandi per il mese di giugno. Aumentano quindi le possibilità di innovare guadagnando, ma per accedere ai fondi è necessario conoscere le direttive e i paletti imposti da Bruxelles.





 

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